La stampa è morta…. Viva la stampa!

Era già un po’ di tempo che volevo scrivere qualcosa riguardo alla stampa delle fotografie, tante idee in mente, confuse. Poi ho letto l’ intervista di Sebastião Salgado per la rivista RollingStone (clicca qui per leggerla integralmente).

Mi sono soffermato sulle seguenti parole, che riporto fedelmente:

Intervista Salgado | Stampa

Per prima cosa ho preso il mio smartphone in mano, sono andato nella mia galleria e :

Galleria foto | La stampa

Mea Culpa Sebastião: 1282 fotografie e 54 video (in costante aumento). Nemmeno una mandata in stampa.

E’ vero l’unica memoria che ho riempito è quella dello smartphone. Alcune foto non mi ricordavo assolutamente di averle scattate. Il ricordo è così debole.

Se mi si blocca il telefono o peggio ancora mi si rompe rischio di perdere tutto.

Sono andato a casa dei miei genitori recentemente, ed in uno sgabuzzino c’era una borsa strapiena di fotografie. Momenti di famiglia che non torneranno, quando ancora gli smartphone non c’erano, quando la nostra vita non era pubblica su Facebook, quando non c’era bisogno del nuovo GDPR per tutelare la nostra privacy.

Sfogliare quei piccoli album, poter toccare le immagini, sentirne l’odore della stampa, ha riacceso in me ricordi, suoni, sapori, odori ormai sopiti.

E’ stata un esperienza bellissima, il godere nel prendersi del tempo per noi stessi.

Riprendendo le parole del fotografo brasiliano: “La fotografia è quella cosa che i tuoi genitori ti hanno fatto quando eri bambino e hanno messo in un album, che magari si sfoglia insieme molti anni dopo e che raccontano la tua storia”. E’ proprio così. Parte della mia storia è li in un frame , in una stampa, qualcosa di tangibile.

Per fortuna ancora oggi si possono effettuare stampe delle proprie fotografie, sia con macchine fotografiche istantanee ( io ho l’ inseparabile Fuji Instax Mini 90), sia con stampanti a sublimazione i cui costi non sono così elevati ( una Canon Selphy costa intorno ai 120€ ).

In un era dove tutto è cloud , volatile, sfuggente, c’è bisogno di tornare a riaffondare le proprie radici magari attraverso la stampa di una fotografia, che ci fa toccare con mano il ricordo.

La stampa è morta…. Viva la stampa!

ARTICOLO E FOTO REALIZZATI DA FRANCESCO MORANDINI PHOTOGRAPHER
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