Facebook è un paese per vecchi

FACEBOOK E’ UN PAESE PER VECCHI

Sono passati quasi 11 anni da quando in caldo Agosto mi sono iscritto a quel nuovo social network che stava facendo tendenza: Facebook.

Stavo iniziando ad avvicinarmi alla fotografia ed ero anche abbastanza curioso di quello che Facebook proponeva, qualcosa di giovane, di fresco.

C’erano vari gruppi piuttosto interessanti, a farne da padrona erano utenti giovani con voglia di confrontarsi e sperimentare. Le critiche, spesso “non costruttive”, dei forum fotografici sembravano lontane.

La possibilità di creare pagine personali per promuovere i propri lavori stavano proliferando. Fotografie da tutto il mondo in un solo contenitore, che spettacolo! Non importava nemmeno più sapere il brand della macchina fotografica o i dati exif. La condivisione, la manna dal cielo.

Qualcosa però stava cambiando, la gara al like diventava sempre più persistente, i vecchi utenti ( e non solo anagraficamente) dei forum si stavano spostando sul social per eccellenza.

I Forografi: La foto era di nuovo sotto-esposta o sovra-esposta, sotto ogni foto si leggeva sempre di più: “critiche e commenti ben accetti, ma non siate troppo cattivi 😉 (faccina che fa l’occhiolino fondamentale)” e tutto finiva in una gara a chi faceva il saputello e le offese di chi voleva essere ” commentato o criticato 😉 ( faccina che fa l’occhiolino).

Capitolo malati di F**a: Parallelamente ai fotografi c’era il mondo delle modelle o pseudo-tali. Ad ogni foto postata con mezzo culo di fuori, proliferavano like e commenti che va beh lasciamo perdere… Erano gli stessi di “la foto era sotto-esposta o sovra-esposta” di cui sopra.

Capitolo Workshop fotografici o sharing model: Quando i fotografi e le pseudo-modelle si sono incontrati l’apoteosi. Ad ogni piè sospinto workshop di glamour e nudo erotico (perchè chiamarli: “fare du foto a le f**e che normalmente non vedo nemmeno da lontano e poi piglio 2 like” era troppo lungo).

“Facebook è un paese per vecchi” dicevamo, dopo tutta sta intro, per curiosità ho preso a campione le figure che si celavano dietro agli utenti, ed è emerso che l’ età media non è così poi tanto giovane, diciamo che si aggira tra il “buongiornissimo kaffè” e “metti la prima lettera del tuo nome e vedrai che urlerai”.

La rivoluzione nata con le migliori intenzioni è naufragata miseramente in post politici, leoni da tastiera che si sento obbligati di dire la propria opinione.

La fotografia su Facebook ha fatto il suo tempo.

I giovani interessanti che si trovavano 11 anni fa sono, sono sempre meno, si sono trasferiti su Instagram.

Anni luce da Facebook, Instagram per adesso è un buon contenitore, anche se non se la passa bene tra falsi influencer e filtri fotografici. (di Instagram ne parlerò in un altro post).

Per adesso ho deciso di disinstallare la app di Facebook dallo smartphone e di usarlo solo per condividere i post sulla mia pagina, poi chissà magari chiuderò il mio account.

Bye.

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